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Si batterono per il re e per la patria, per una fede e per amore. Vennero presto dimenticati ed espulsi dalla storia. Tra la fine del 1600 e i primi del Novecento il loro teatro di vita, di gloria e di polvere, di fama e d'oblio, si sceneggiò tanto nella patria quanto nel resto del mondo, anticipando i versi che il poeta anarchico Pietro Gori scrisse sul finire dell'Ottocento: "Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà". Furono in gran parte attori e attrici del Risorgimento, qualcuno lo anticipò. Il destino, "cinico e baro", li spinse a essere esuli e prigionieri, soldati e viaggiatori, avventurieri e naufraghi, donne perdute e femmes fatales, fantasmi di se stessi e di se stesse. Vicende vere e inedite, appassionanti quanto un romanzo di Dumas o di Salgari.